Due gradi e mezzo di separazione è un libro vistoso, rosa shocking e bluette, impossibile non vederlo. E’ in libreria da un paio di settimane ed è un manuale di networking. La copertina manda il messaggio di un oggetto che va usato, e tutto il modo in cui il libro è costruito ha lo stesso messaggio. Vi dico qualcosa di utile. Vi trasmetto qualcosa che ho imparato. Vi apro una porta che vi sembrava chiusa a chiave.
Vi ricordate i sei gradi di separazione? C’era anche un film con lo stesso titolo. Era un esperimento sociologico secondo cui se incaricate una persona di dare un pacco (un pacco vero, non metaforico) a qualcuno che non conosce, in sei passaggi al massimo glielo riesce a far recapitare. Del resto è quello che ci succede quando incontriamo qualcuno di nuovo: dopo un po’ che ci parliamo si scopre che è amico di un amico del fidanzato di nostra sorella… Ma con i social network i gradi di separazione sono diventati due e mezzo. Del resto i social si chiameranno pur social per un motivo.
Stabilito che i gradi di separazione sono due e mezzo, il networking dovrebbe essere un gioco da ragazzi. Ma visto che per molti non lo è, Domitilla lo spiega e lo analizza per farne vedere non solo e non tanto l’utilità, ma la ricchezza, la piacevolezza e il senso di una rete di conoscenti e amici che ci accompagni nella nostra vita, quella di lavoro ma anche quella personale. E anzi proprio mentre scrivo questa frase, mi ricordo che uno dei temi sui quali si fa chiarezza e si tolgono orpelli inutili è quello della separazione tra lavoro e vita privata, non annullato dai social network come alcuni paventano, ma reso più flessibile e variabile. Del resto, è sempre la nostra vita, no?
Ma quello che più di tutto mi piace è il tono, del libro. Se Pierre Lemaitre diceva che un romanzo dovrebbe essere un racconto sussurrato nell’orecchio del lettore, questo libro è una chiacchierata su un divanetto, davanti a un caffè lungo o un tè o una cioccolata, di quelle da cui ti alzi soddisfatto, perché ne sai di più di quando ti sei seduto, ma il tempo è volato. E’ pulito, diretto, chiaro; come dell’aria fresca che entra dalla finestra che finalmente ci siamo decisi ad aprire. Ed è quasi primavera!
Buon sabato e buona lettura!