Tu chiamale, se vuoi, emozioni

Hope

Hope

Un’immagine vale più di mille parole, si dice. Per noi copywriter, attivi o in pensione o semiattivi, è dura da digerire. Anche se quasi sempre una o due parole danno una svolta all’immagine.

Prendete questa. L’ha postata stamattina mio nipote Tobia, fotografo in erba ma ben presente su Facebook, dove si è fatto un suo sito come TDR Photography, con tanto di didascalie in italiano e in inglese. Quando si dice che i giovani non hanno iniziativa! Ma essendo un ragazzo, oltre che un fotografo in erba, questa foto spiccava fra le tante di automobili (Ferrari, Lamborghini e simili) e quelle delle smorfie sue e dei suoi amici. Spiccava anche per il titolo che gli aveva dato, Hope. C’è una crudezza in quelle foglie rinsecchite, e una fierezza nella margherita, che la semplice parola coglie e ci trasmette. Avrebbe avuto lo stesso effetto senza quella parola? Forse sì. Ma la parola ha definito l’immagine in modo definitivo, seppure abbastanza largo perché ognuno ci trovi la sua, di speranza.

Uno splendido acquerello i Alessandro Sanna, immagine rubata da Brain Picking che ringrazio

Uno splendido acquerello di Alessandro Sanna, immagine “rubata” da Brain Picking che ringrazio

E poi ho letto la newsletter che ricevo ogni settimana da Brain Picking. Il titolo di questa settimana era particolarmente dolce e suadente: A beautiful reminder that despite its occasional cruelties, life is mostly joyful, radiant, and above all ever-flowing. Si riferiva ad un bellissimo libro di acquarelli di Alessandro Sanna, che spero mi perdonerà per avergli “rubato” l’immagine qui sopra. Ma non potevo parlarne senza farlo vedere. Nello scorso mese che pare sia stato il febbraio più piovoso da 128 anni, mi ha ricordato non solo quella certa dolcezza che c’è nella pioggia, ma anche soprattutto quel pezzo di vita che c’è nella pioggia, il suo tempo e il suo posto nel fluire delle stagioni. Il libro di Sanna si chiama The river, e racconta semplicemente l’alternarsi delle stagioni e lo scorrere della vita e delle cose. Lo fa con degli acquerelli intensi, delicati e pieni di poesia, con tanti piccoli uomini di fronte alla grandezza della natura. Vorrei prendere tutto il libro e appenderlo come quadri lungo le pareti di una stanza… e penso che non ci metterei nemmeno una didascalia!

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